Il Grande Viaggio

Prendere la decisione di partire per una lunga esperienza dall’altra parte del mondo è una scelta che potrebbe sembrare difficile da fare, in realtà è più facile di quanto sembra… È quando si avvicina il grande giorno e cominci a capire che devi fare le valigie, salutare tutti e andartene sapendo che passerà del tempo prima che rivedrai i tuoi cari che inizia a diventare difficile, molto difficile.

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La felicità della partenza e la voglia di conoscere si trasformano in ansia, tensione e rabbia; cominci a pentirti di tutto e diventi il classico imbecille indeciso che non sa più cosa fare, a 2 ore dalla partenza.

Poi cerchi di auto-convincerti pensando che comunque un’esperienza del genere non ti ricapita tutti i giorni e che una volta arrivato sarà tutto diverso. La reazione ad un avvenimento del genere è molto soggettiva e varia in base al tipo di persona e alle sue “radici” piantate nel suolo originario.

Vi parla uno che fino a due mesi fa era convinto che la sua vita in Italia era finita, e che era giusto andarsene, sparire e non tornare. Poi però passa il tempo, cambiano le cose, apri gli occhi e guardi bene fuori. Ti accorgi che non sei solo, che ci sono persone che tengono a te, si interessano, si fanno sentire e cercano di aiutarti a superare i problemi.
Ti ritrovi a piangere sulle spalle di persone che fino a poco tempo prima salutavi ogni tanto in giro, a ridere con altri che nemmeno conoscevi, e a divertirti con chi non ti saresti mai aspettato,
È difficile chiamare una persona “amico”, perché al giorno d’oggi la fiducia non cresce sugli alberi, e ci vuole del tempo prima di fidarsi di una persona… Ma nessun detto è cosí azzeccato come “l’amico si vede nel momento del bisogno”, perché è proprio cosí: la persona che se ne frega di te in quei momenti non ci tiene, pertanto puoi perderla tranquillamente, ed io sono contento di aver fatto un po’ di pulizia, mi serviva.

Ecco perché poi diventa difficile partire, diventa inevitabile piangere ed essere tristi, perché lasci quelle persone che ti avevano tirato su, fatto ridere e fatto star bene, quelle persone con cui sfogarti, uscire, dormire, ballare…

…ma alla fine decidi di partire…partire con tante speranze: la speranza che il posto sia bello ma non troppo, perché di fronte a certi avvenimenti pensi dentro di te che per quanto l’Australia possa essere uno dei posti più belli del mondo, in cui il lavoro non manca, la gente è felice e la vita è perfetta…. Non sarà mai bella come casa tua, quel luogo in cui sei nato, cresciuto, maturato… Il posto in cui sei stato felice e depresso, il posto in cui hai conosciuto le persone più importanti della tua vita, e che non potresti mai lasciare per davvero, o almeno non per un luogo cosí lontano da cui non puoi nemmeno tornare a casa per il weekend.

Questo è Il Grande Viaggio, il mio grande viaggio… quello che non può durare 1 settimana, ma neanche un anno, quello che mi farà conoscere un mondo nuovo, che difficilmente rivedrò presto, ma anche quello che mi farà apprezzare casa mia più di qualsiasi altro posto sulla faccia della terra nel momento del mio ritorno.

Scriverò il più possibile su questo blog, cosí che possiate seguirmi, sempre che siate interessati.