Usa Trip: Conclusioni & Ringraziamenti speciali

Lo so, lo so, è passato più di un mese dall’ultimo post, vi starete chiedendo che fine abbia fatto. Dopo essere tornato in Italia sono stato assunto da un’importante azienda che opera nel campo tecnologico (si, possiamo dirlo che è uno dei lavori dei miei sogni), pertanto tra apprendimento e nuovi incarichi il tempo si è ridotto notevolmente.

Nonostante tutto, è giusto fare un piccolo riepilogo di ciò che è stato Usa Trip, perché ha emozionato me e voi e, soprattutto, bisogna fare dei ringraziamenti doverosi.

Sono poche le parole che riesco a scrivere dopo un mese come questo. Era il viaggio che aspettavo da una vita, ciò che desideravo, ciò che avevo bisogno di fare.

Non è mai semplice star via cosí tanto da casa e, ogni volta che lo faccio, penso ad alcuni miei amici che ormai vivono lontano dalla loro casa da anni: provo davvero tanta stima per loro e per il tipo di vita che hanno deciso di intraprendere, cosa che è anche mia intenzione, tuttavia, ho ancora bisogno di tempo per potermi spostare come e dove vorrei.

Anyway, come ormai sono abituato a dire, sarebbe stupido descrivere questo mese con parole come “meraviglioso” o “fantastico” perché in realtà è stato molto di più, potrei riassumere tutto in qualche frase: mi hanno perso lo zaino a Denver per poi rispedirmelo intatto 2 giorni dopo a Blackfoot, ho conosciuto degli indiani d’america nella riserva indiana in cui ho vissuto, ho guidato una tipica Chrysler americana, ho visitato Yellowstone, il parco naturale più antico d’America che vanta circa 500km quadrati di superficie, ho osservato decine di Geyser eruttare, ho osservato un Bufalo grattarsi le parti intime in mezzo alla strada mentre bloccava il traffico, ho patito freddo, acqua e vento per riuscire ad ottenere uno scatto come volevo io, sono rimasto diversi giorni isolato senza segnale telefonico e/o WiFi, con un’atmosfera unica, ho tagliato il prato a bordo di una specie di trattore che non avevo mai provato, ho mangiato le mitiche patate dell’Idaho, ho attraversato il deserto del Nevada per 1300km in macchina in una tirata unica, mi sono emozionato di fronte al ponte più bello del mondo a San Francisco, ho visitato la sede di Apple a Cupertino, la casa e la tomba di Steve Jobs, fatto compere nel Company Store di Apple, visitato la Silicon Valley e i parcheggi di varie aziende come Google e Facebook, ho mangiato un sacco di schifezze e bevuto qualsiasi cosa avesse scritto “Starbucks” sulla confezione, ho stretto amicizie uniche a San Francisco, ho lasciato il mio cuore a San Francisco, e anche quasi tutti i miei soldi, ho pianto per aver lasciato San Francisco, e non solo per la città, anche per i soldi,  ho scartato il mio nuovo iPhone, ho dormito in una Roulotte in un posto fantastico sperduto in Idaho chiamato “Salmon River”, ho scattato foto notturne al freddo, ho temuto la presenza di lupi ed altri animali pericolosi, ho mangiato Hot Dog assieme a signori americani simpaticissimi, e soprattutto, ho avuto conferma ancora una volta che la vita è fantastica.

Grazie, grazie di tutto. Davvero.

Tutto questo è successo in un mese, ed è solo l’inizio.

Le mie vere soddisfazioni, oltre ai posti che ho visto ed alle foto che ho fatto, siete stati voi.

È stato meraviglioso vedere quante persone mi abbiano ringraziato o fatto complimenti per i vari articoli scritti, pertanto ci tengo davvero a ringraziarvi tutti, è stata un’esperienza unica soprattutto grazie a voi.

Ecco alcuni dei commenti e/o messaggi ricevuti  (per motivi di Privacy, ho oscurato il cognome):