Usa Trip Day #10 : la nostra macchina americana

Dopo le emozioni vissute a Yellowstone è tempo di prepararsi per un altro grande viaggio: San Francisco. Domani infatti, partiremo per la tanto ambita città della California attraversando mezza America. La missione di oggi era: ritirare la macchina, comprare del cibo, preparare le valigie. Ce l’avranno fatta i nostri eroi?

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La sveglia non c’è stata stamattina, avevamo bisogno di recuperare qualche ora di sonno, pertanto ci siamo svegliati quasi simultaneamente alle 12:30.

Poco dopo, abbiamo conosciuto Chris, un couchsurfer in visita da Peter che si sarebbe fermato per pranzo. Sono sicuro che, appena avete letto la parola “couchsurfer”, vi sarete sicuramente chiesti cos’abbiamo mangiato per pranzo: si sa, quando cucina Peter si mangia cibo salutare, pertanto il pranzo era a base di patate (e non patate qualsiasi, patate dell’Idaho), vari affettati e Insalata.

Ah, forse voi volevate sapere cos’è un couchsurfer? Letteralmente sarebbe come dire “surfista di divani”, e, in pratica, è ciò che questi ragazzi fanno; immaginate di voler viaggiare per uno stato, un continente o quello che volete (che so, magari volete girare Giove o Saturno), andate sul sito dedicato, cercate persone disposte ad ospitarvi e le contattate. E’ un servizio basato sulla fiducia: voi vi fidate di chi vi ospita, chi vi ospita si fida di voi. Ecco perché non ne avete mai sentito parlare in Italia.

Un Couchsurfer è un ragazzo/a che può aver bisogno di sostare nella vostra zona per una notte o più giorni, il tutto gratuitamente. Chris è di New York e qualche mese fa ha deciso di intraprendere un viaggio come couchsurfer. Era da queste parti perché, tornando dall’Alaska ieri, aveva avuto problemi con la macchina e, pertanto, si trovava nei paraggi in attesa di ripararla.

E’ stato un piacere parlare con lui ed ascoltare le sue esperienze, tuttavia stavo lentamente realizzando che, in meno di 48 ore, sarei stato nella città dei miei sogni, quindi ero troppo eccitato per eccitarmi nuovamente con tutte le avventure fighissime che raccontava quel ragazzo.
Una volta salutato Chris, siamo andati in città per qualche commissione, a partire dalla Banca, dove ho subito notato alcune differenze molto importanti:
1) non ci sono porte di sicurezza, controlli vari e vetri sulle casse, sembra di entrare in un ufficio qualsiasi
2) quando depositi un assegno richiedono la tua impronta del pollice per verificare l’autenticità. Loro hanno la tua impronta in quanto viene richiesta all’ingresso negli Stati Uniti.

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3) Fuori dalle banche ci sono gli “Atm Drive Thru“, ovvero quelli che noi conosciamo come sportelli per prelevare; la differenza fondamentale è che qui puoi farlo senza scendere dalla macchina.

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“Salve, un Big Mac e 500 €, grazie!”

4) Non ci sono banchieri, solo “banchiere”, e sono tutte Milf (spiegazione del termine vietata ai minori di 18 anni). Pertanto dimenticatevi il perfetto sfigato in cravatta e occhiali spessi 100 metri o la megera impedita che si lamenta della tecnologia ogni santa volta.

Dopo la banca era il turno dell’Aeroporto, dovevamo ritirare la nostra nuova e fiammante macchina a noleggio. Ora ditemi, sinceramente, non è uno spettacolo? E’ perfetta per andare in California, vero?? Non vediamo l’ora!

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D’accordo, scherzavo, abbiamo preso questa:
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E va bene, scherzavo ancora….questa è la nostra macchina:
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No ok, seriamente, abbiamo preso questa:
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E’ una Hyundai Nonsocosamanonémale e, nonostante il fatto che sia una “Standard Car”, all’interno ha tutto quello che serve: è spaziosa, comoda, automatica, ha i sedili riscaldabili, il tachimetro con miglia e chilometri, una modalità ecologica per il risparmio, attacco Aux, iPod, USB e cinesi che scattano le foto, ben 3 caricatori da 12 V (due sotto l’autoradio e uno nel baule), ma soprattutto ha XM1 Radio, una radio satellitare che permette, in sostanza, di riprodurre stazioni in streaming, insomma, una figata.
Immaginate di poter aver migliaia di stazioni radio divise per genere dove ascoltare la musica che volete senza cercare tra varie stazioni in cui parlano sempre. E’ il tipo di tecnologia che vorrei avere da anni sulla mia macchina Italiana, tuttavia, l’unico modo per avere qualcosa di simile è acquistare un’autoradio della Parrot con slot per Sim Dati, fare un abbonamento internet mensile ed ascoltare servizi simili di streaming.
Nella nostra terza tappa ci siamo recati in un centro commerciale per comprare qualcosa da sgranocchiare durante il viaggio e, incredibilmente, siamo riusciti a comprare solo cose sane (a parte delle bevande energetiche che ci serviranno per ovvi motivi)
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Oltre a questo, nel frattempo ci stavamo chiedendo il motivo per cui gli americani debbano storpiare i cibi italiani oppure fare miscugli che non c’entrano assolutamente niente. Ad esempio, i Maccheroni lí chiamano “Macaroni”, le Fettuccine “Fettuccini” e così via.
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La quarta tappa è stata davvero fenomenale: l’Army Surplus Warehouse,
Questo magazzino gigante poco fuori Idaho Falls è dedicato interamente ad equipaggiamento militare di tutti i tipi; sono rimasto davvero basito da ciò che si può trovare qui e, soprattutto, ad un prezzo contenuto.
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Tra i vari oggetti, si possono comprare liberamente completi da cecchino, mimetiche complete, coltelli, machete, coltelli giganti, machete enormi, coltelli di ogni tipo, armi affilatissime, proiettili, armi, armi, armi, scaldini per le mani, strani accessori dalle sembianze molto cattive, armi, coltelli.
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Insomma, un vero paradiso per l’americano medio e per chi si diverte a praticare attività o sport in cui si debbano utilizzare armi leggere.
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Tra le armi c’era anche l’acqua in lattina, giusto perché la lattina fa pensare al ghiaccio, e il ghiaccio piace agli americani (ricordate il distributore di ghiaccio dal benzinaio?)
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Ho acquistato alcuni oggettini come souvenir e, proprio in quel momento, a Peter è uscita una frase in Calabrese (ha origini Calabresi, quindi ogni tanto parte con qualche parola in italiano): “Dieci picc pe chist??“. Esilarante tanto quanto “Mamma Mia” con accento americano in stile Super Mario.
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La quinta tappa è stata la casa di un caro amico di Peter, Jerry, un Executive di una società di brokeraggio.
Jerry è una persona piuttosto altolocata lavorativamente parlando, eppure, è il primo che fa tutti i vari lavori di casa da solo, senza badanti o simili, perché, come mi spiegava, moltissimi executive ragionano esattamente così, non si montano la testa solo perché guadagnano molti soldi, anzi, gli piace contribuire nei lavori di casa, cucinare, sistemare problemi vari, verniciare..e così via.
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Parlando con Jerry ci mostra una sua foto con l’ex presidente Clinton e ci spiega poi che ha avuto l’occasione di essere presente alla proclamazione di Obama a Washington.
La sua casa è davvero meravigliosa e la sua famiglia simpatica, insomma, vive la vita di quella classica persona perfetta che vediamo nei film.
Non riesco a fare a meno di continuare ad osservare la casa: ci sono due soggiorni diversi, iDispositivi ovunque, frigorifero gigante a doppia anta con macchina del ghiaccio (classico), un piano superiore con camere e bagni, un piano inferiore con un altro soggiorno ed altre camere (hanno una famiglia numerosa), il garage con tre posti auto e molte altre stanze.
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Generalmente non sono assolutamente una persona invidiosa, infatti, non invidiavo Jerry per la sua vita perfetta, la casa splendida e la famiglia fantastica, tuttavia, ora ho aggiunto un altro obiettivo alla lista di cose da realizzare in meno tempo possibile. Grazie Jerry!
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Jerry è stato in passato un professore di Matematica, e, come tale, adora anche la fisica, ecco perché ci ha fatto una piccola lezione su come giocare a biliardo in modo del tutto originale. Ci ha spiegato come fare diverse evoluzioni tra cui far saltare la pallina o schivarne altre, è tutta questione di fisica.
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Salutato Jerry, ci sentivamo davvero tristi di non vedere più i cinesi di Yellowstone che scattano foto a cinesi che scattano foto a cose inutili, tanto da decidere di andare in un Chinese Buffet ad Idaho Falls.
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Avevo paura che fosse come quelli che abbiamo noi in Italia, tuttavia, aveva un’aria del tutto diversa.
Con 12 dollari puoi mangiare e bere tutto quello che vuoi, i tipi di cibo vanno dall’antipasto al dolce passando per la frutta e i camerieri continuano a ripetere “Thank You” anche se fai pipì giù per terra. Forse sarebbe meglio per loro imparare altre parole in inglese, tuttavia sono tutti molto gentili.
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Tornati a casa, abbiamo iniziato a preparare le valigie per San Francisco. Ci aspettano SOLO 1300 km di viaggio in mezzo al nulla, non vediamo l’ora. Ci risentiamo da là!