Usa Trip Day #22: Arrivederci San Francisco
Attenzione: articolo non adatto a chi non ha dei fazzolettini per asciugare le lacrime a portata di mano.
Se penso a questi 10 giorni a San Francisco, dei brividi infiniti iniziano a pervadere il mio corpo. Non credo bastino delle semplici parole o delle belle foto per descrivere le emozioni che si provano in questa città.

Le luci, il panorama, la gente sempre pronta a far festa, i Clohard che cantano per strada per poter raccimolare qualche soldo, la luce del sole che ad una certa ora diventa splendidamente dorata rendendo tutto ancora più bello, la miriade di negozi che si possono trovare… Un semplice “wow” non basterebbe.

Al mio arrivo non sapevo quali avventure mi avrebbero aspettato, come sempre del resto, tuttavia già sentivo qualcosa di diverso, sapevo che sarebbe stato unico, e, seppur stanco dal viaggio di 13 ore continuate in macchina, sono riuscito a rimanere a bocca aperta anche solo sul Bay Bridge, quel povero “ponticello” sfigato che non considera mai nessuno (vanno tutti a fotografare il Golden Gate).

Sono molto triste al pensiero di dovermene andare, è difficile che io mi senta cosí bene in un posto.
Voglio dire, dopo qualche giorno di esplorazione intensa in una qualsiasi città è normale voler risentire l’aria di casa e aver voglia di tornare, non questa volta, non qui.
Come ho già scritto, questa è la città dei miei sogni: l’ho desiderata davvero tantissimo ed è stato meraviglioso vedere che non abbia deluso le aspettative, anzi.

Sono tante le cose ancora da vedere qui, ma non rimpiango il fatto di non aver fatto tutto quello che avrei voluto fare, so che un giorno ci tornerò, so che c’è spazio per me, me lo sento, è ciò che voglio.
Lasciare San Francisco mi crea un grande vuoto dentro, mi sento come se dovessi partire per un lungo viaggio lontano da tutto ciò che mi fa emozionare, è molto brutto, ma sono felice, ho vissuto momenti indimenticabili e sicuramente invidiati da molti, è sufficiente per questa volta.

Sono quel tipo di persona che, indipendentemente da quello che succede, si sveglia sempre con il sorriso, tuttavia, essendo umano, può capitare di svegliarsi qualche volta senza voglia di fare. Qui non mi è mai capitato, di mattina sono sempre stato pimpante e con molta voglia di uscire verso nuove mete e nuove avventure.
Credo di non essermi mai imbambolato cosí tanto in vita mia di fronte ad un ponte, ma qui è successo.
Questo è il MIO posto in cui tutto può succedere: puoi perderti nella miriadi di Starbucks presenti, mangiare in un ristorante diverso ogni sera per mesi, passare dal Financial District con palazzi enormi e Business men ad una spettacolare vista sull’oceano, fare una corsetta sulla costa, giocare a pallavolo in spiaggia, andare a vedere una partita di Baseball, fare un salto nella storia con Alcatraz e cosí via. A San Francisco sicuramente non ti annoi mai e, anche se sei triste, c’é sempre qualcuno pronto a strapparti un sorriso.

Puoi vedere macchine che in Italia possiamo solo sognare, fermarti nel classico bar anni 50 che hai sempre visto nelle vecchie serie TV, e se decidi di fare poche miglia in macchina ti si apre un altro mondo grazie alle bellissime cittá presenti nella Silicon Valley, come ad esempio Palo Alto, con quartieri molto tipici, tanto verde ed altri posti meravigliosi, oppure Stanford, l’universitá più bella e grande che io abbia mai visto in vita mia.
Se qui hai un’idea nessuno ti metterá bastoni tra le ruote, bensì ti aiuteranno a portarla avanti verso il successo.
Probabilmente molti hanno ragione a dirmi che non é tutto oro quello che luccica, e vero, la California non ha bisogno di essere oro dato che luccica già fin troppo.

Il problema è che oggi la gente non ha più nulla in cui credere, ed è comprensibile, soprattutto se vivi in Italia. San Francisco, per me, ha fatto questo, esattamente come continua a fare Apple.
Dev’essere un segno il fatto che la città dei miei sogni sia cosí vicina alla sede dell’azienda dei miei sogni. In ogni caso, da oggi ho molte cose nuove in cui credere e sempre più motivi per raggiungere i traguardi che mi sono prefissato.

Ci pensate? anche se non sono riuscito a fare tutto quello che avrei voluto fare, in dieci giorni ho girato gran parte di San Francisco, scattato foto magnifiche, visto posti che porterò sempre con me (seppure non lí abbia necessariamente fotografati), conosciuto persone splendide e vissuto emozioni uniche. Sono anche riuscito a visitare la sede dell’azienda che porto nel cuore, ho conosciuto un dipendente di un Apple Store, ho visitato la casa in cui è cresciuto Steve Jobs e dove Apple è partita, ho acquistato un vero Buzz Lightyear funzionante, ho mangiato un sacco di schifezze, ho camminato con una media di 8km al giorno, ho visto un sacco di fi…..gure storiche dell’America, come ad esempio Poliziotti e Pompieri, e ancora, mi sono svegliato ogni mattina con una bellissima colonna sonora musicale fatta da band di strada, ho osservato persone strane ed incredibili in giro, ho bevuto frappuccini di Starbucks ogni giorno, ho fissato il Golden Gate per ore amandolo sempre di più, ho pensato di essere in un sogno infinito e splendido….e lo penso ancora.

Lascio San Francisco col sorriso; sorriso per aver trovato una città che ha superato le mie aspettative e soprattutto perché so di aver lasciato qui un pezzo del mio cuore, dovró tornare a prenderlo prima o poi.

Ciao San Francisco, sono sicuro di rivederti molto presto. La tua energia mi ha fatto sentire una persona migliore, mi ha fatto capire che nella vita esiste davvero quel paradiso che tutti cerchiamo, e io l’ho trovato qui.