Usa Trip Day #26-27-28: Salmon River
Ormai sono gli ultimi giorni per me sul suolo americano, e, prima di giungere al termine di questo viaggio incredibile durato circa un mese, era prevista un’ultima tappa: il Salmon River.

È praticamente il mio terzo “viaggio nel viaggio” dopo essere andato a Yellowstone (2 ore di macchina) e San Francisco (13 ore di macchina); ormai sono abituato a viaggiare in strade infinite senza costruzioni, non mi stupisco più.
Come sempre, è importante assicurarsi di aver preso un numero sufficiente di provviste per il viaggio ed il soggiorno, aver organizzato il frigorifero portatile, aver controllato il pieno della macchina e cosí via.
La destinazione, Salmon River, si trova a circa 4 ore da Blackfoot ma, la cosa ancora incredibile, è che si trova ancora in Idaho. Ci pensate in 4 ore quanto andiamo lontano in Italia? Quante città e regioni riusciamo ad attraversare? Qui è sempre lo stesso stato.
Ah già, avevo scritto che ormai sono abituato ai lunghi viaggi e non mi stupisco più, dettagli.

Dopo un paio d’ore di viaggio nel nulla, superiamo una “”””””””città”””””” (vi avviso, ho messo le virgolette) chiamata “Leadore” che, pensate, conta soltanto 105 abitanti (la maggior parte sono dell’esercito o comunque di servizi pubblici). E io che pensavo che Cardano al Campo fosse minuscola; siamo una dannata metropoli in confronto.

Prima di arrivare a Salmon River (fiume di Salmoni, ndr), dobbiamo passare Salmon City (città abitata da Salmoni, ovviamente) [si, sto scherzando] {lo so, sono simpatico} <e so aprire le parentesi, questo è sicuro>. Poco prima della destinazione, ci siamo fermati in un noto campeggio della zona dove si fermano spesso molti pescatori e cacciatori (non esattamente le persone che mi vanno a genio. Sapete, io sono molto strano: mangio pesce e carne, ma non riuscirei mai ad uccidere un animale. Dannato Sushi e dannati Hamburger cosí buoni, sarei vegetariano senza quelli). Il motivo della sosta era molto semplice: volevamo salutare alcuni amici di Peter, una toccata e fuga da un paio di minuti.

Due ore dopo eravamo tutti seduti attorno al fuoco a mangiare hot dog cucinati al momento e a bere Vodka come se non ci fosse un domani. Questo è esattamente il tipo di cose che adoro.
Ad ogni modo, nonostante la Vodka, ho avuto modo di riflettere su molti aspetti (liberi di dirmi “ma non potevi semplicemente bere e non pensare come fanno tutti?”) : insomma, la maggior parte degli americani ha grandi problemi con il cibo, infatti mangiano tanto e male, non si muovono, bevono sempre birra o cose gasate, ecco perché molti sono obesi, è un vero standard. Tuttavia, non è il caso di giudicarli solo per questo, anzi, sono tutti estremamente gentili, socievoli, simpatici, educati e riescono davvero a rendere tutto indimenticabile. All’inizio è difficile crederlo ma è cosí, sono diversi da noi: loro si fidano degli altri. Sarà meglio avvisarli nel caso in cui dovessero fare una vacanza in Italia.
Ho avuto modo di conoscere moltissimi americani in questo mese in Idaho, Montana e California e, a parte qualche piccola e rarissima eccezione, sono davvero tutti come lí ho descritti. È difficile abituarsi a comportamenti del genere in quanto, inutile negarlo, noi non siamo cosí. Non voglio disprezzare il mio popolo o le terre in cui sono nato, sto solo dicendo che, comunque, gli italiani sono furbi, spesso egoisti, cercano sempre di portare l’acqua al proprio mulino e difficilmente si fidano l’un l’altro (altrimenti non chiuderemmo la porta di casa o quella della macchina).
Pensate, tutti questi ragionamenti lí ho fatti dopo due cocktail a base di Vodka, datemene quattro e conquisterò il mondo.
Salutati gli amici al campeggio, in circa venti minuti siamo arrivati alla meta, anche se, data l’ora ormai tarda, non ho potuto vedere bene il panorama.
Tuttavia, il mio vero panorama lo stavo già fissando con occhi fissi e bocca spalancata: il cielo.
Sapete cosa voglia dire per un appassionato di fotografia notturna stare al buio totale senza inquinamento luminoso ad un’altezza considerevole tra le montagne?
Beh, ecco un piccolo risultato:

Si tratta di uno Star trails, ovvero la scia delle stelle. Dato che ho puntato a Nord, è stato possibile ricostruire la scia completamente circolare attorno alla stella polare. La foto che vedete è l’unione di 200 diverse immagini con un’esposizione di 30 secondi ognuna, ciò vuol dire che ho impiegato circa 2 ore per completare la sequenza di scatto.
Dovete sapere inoltre che, se volete avventurarvi nella fotografia notturna sono necessarie alcune precauzioni: è bene portare sempre vestiti molto pesanti se si sta fuori tutta la notte, torce da testa e normali, cavalletto resistente, telecomando esterno ed obiettivi molto luminosi (un grandangolare ƒ2.8 è perfetto). Ultima cosa: è fondamentale portarsi dietro degli “scaldini per mani”, chiamati in inglese “Hand Warmers”; sono dei piccoli contenitori bianchi con delle palline all’interno che si scaldano e rimangono caldi per circa 8 ore e sono comunemente usati in montagna per mani e gambe, ecco perché lí trovate nei negozi sportivi come Decathlon, ma, a livello fotografico notturno, sono fondamentali da attaccare con un elastico all’obiettivo per impedire che la lente si appanni con umidità o temperature che scendono sotto al punto di rugiada.
Consigli per fotografi a parte, il secondo giorno sul Salmon è stato molto tranquillo.
È stato bello dormire nel sacco a pelo, è una cosa che amo, ed è bello svegliarsi in questo posto cosí tranquillo e rilassante (anche se al primo posto rimane la baraonda di San Francisco).

È bello osservare fiume e montagne e lasciarsi ispirare, è stato molto produttivo per la mia creatività. E’ fondamentale per tutti staccare in questo modo, esattamente come avevo fatto un paio di settimane fa a Yellowstone.

Durante la giornata abbiamo finito vari lavori come la raccolta dei rami caduti dalle piante e l’irrigazione di altre varie piante e abbiamo acceso un fuocherello per cucinare e mangiare degli Hot Dog, per la serie “cuciniamoli due Hot Dog ogni tanto”.

Dopo un rapido riposino, ci siamo diretti verso “il ballo” in una città lí vicino. In sostanza si trattava di una festa di paese in cui molte persone si divertivano a ballare musica country, bere birra, bere caffè, mangiare birra, ballare col caffè, sniffare birra, fumare birra e digerire birra. Dopo le 22 è stato “aperto” il buffet gratuito, una sorta di banchetto che noi considereremmo come una specie di apericena, anche se l’ora era ormai tarda.
C’erano vari tipi di cibo tra cui insalata, carote, salsine grasse, roba piccante, birra, buonissime patate dell’Idaho, gelatine gustose e pasta (ed era pure buona!).

Sulla strada del ritorno, Peter mi ha spiegato che in alcune località vicino a Salmon River, una volta all’anno, chiudono la scuola per una settimana per permettere ai ragazzi di andare con i propri padri e stare un po’ con loro…. durante varie sessioni di caccia.
Qui lo considerano un modo per imparare a vivere nella natura selvaggia, cosa che reputo molto educativa e giusta, tuttavia, non è uccidendo animali che si impara a sopravvivere (non necessariamente insomma). Beh, avrete capito che sono contrario alla caccia.

Tornati a casa, ci siamo trovati di fronte ad un cielo assolutamente spettacolare che meritava tutta la nostra attenzione. Tempo di prendere la fotocamera e ci siamo subito messi all’opera per poter immortalare questa meraviglia.
Può capitare da queste parti, nei giorni più freddi, di vedere qualche luce verde arrivare dal nord, tuttavia, sono già stato fortunato a Yellowstone, non posso pretendere troppo.
E’ stata una nottata davvero molto produttiva: due sequenze di Time Lapse per un totale di circa 4 ore di lavoro, ed è stato molto bello temere l’arrivo di animali selvaggi quali Lupi e Cervi. Alla fine, siamo andati a dormire alle 7, quando ormai era già quasi l’alba.

Al nostro risveglio abbiamo sistemato e pulito la roulotte per poi rimetterci in strada e tornare verso Blackfoot, anche se prima era obbligatorio fermarsi al Campeggio lì vicino a salutare gli amici del giorno precedente. E’ sempre bello stringere amicizia con americani simpatici, mi mancherà molto tutto questo.
E poi via, ancora in macchina per un viaggio di 4 ore.
Una volta arrivato a “casa” ho felicemente scoperto che domani e dopo domani la Lufthansa ha indetto uno sciopero e cancellato 1400 voli.
Perché dovrebbe interessarmi se volo con United? Pensate: domattina (qui) parto con un volo “Canadian Air” per conto di United verso Denver, da Denver volo per 9 ore e mezza verso Francoforte con un volo Lufthansa operato sempre da United e, da Francoforte AVREI dovuto prendere un altro volo Lufthansa verso Malpensa, invece no, quest’ultimo è stato cancellato (lo sciopero è stato limitato ai voli a corto raggio per il primo giorno, esteso poi a lungo raggio per il secondo, pertanto, faccio in tempo ad arrivare in Germania).
Pertanto, è possibile che continui il mio blog di viaggio in Germania davanti ad una birra, perché no?
Per l’ultima volta posso usare la mia classica frase “buonanotte a me, buona giornata a voi”.