Usa Trip Day #4: il mio grosso grasso sedere americano

Oggi, finalmente, le cose sono cambiate: è stato un giorno diverso, un giorno migliore, un giorno in cui….ma chi voglio prendere in giro, neanche stamattina sono riuscito a svegliare Daniel, così, dopo mille tentativi, mi sono diretto ancora una volta a far colazione da solo pensando la frase con cui Daniel mi salutava al telefono prima che io venissi qua: “vedrai, quando sarai qui faremo colazione assieme con dei Pancakes buonissimi!”; mai fatto colazione in compagnia.

Tuttavia, questa è stata sicuramente una giornata davvero interessante e piena di eventi, direi più del solito…

RDP_2024

 

Dopo aver affogato i miei dispiaceri nelle ciambelle, sono uscito a fare un giro in giardino e ho trovato una simpatica trappola per mosche che ho deciso di condividere con voi, meritava una visione.
IMG_4677
Ora capite quanto mi stavo annoiando? Voglio dire…fotografavo trappole per mosche!
Dopo aver osservato per diversi minuti varie mosche morte, ho aspettato che Peter si svegliasse per fare una bella chiaccherata con lui; è sempre un’ottima occasione per migliorare il mio inglese ed ascoltare delle belle storie inerenti all’America. Parlando con lui ho avuto modo di imparare diversi risvolti sulla civiltà americana e ho fatto gli ennesimi confronti con l’Italia: a parte alcune cose che avevo già scritto negli articoli passati, gli americani sono orgogliosi di essere…americani, voglio dire, fuori dalle loro case c’è la bandiera degli Stati Uniti e tutti conoscono bene la storia della propria nazione, al contrario della maggior parte di noi italiani.
Una volta svegliatosi Daniel (alla buon’ora DANNAZIONE), dopo pochi minuti siamo andati da RadioShack, dove ormai siamo di casa a furia di comprare cavi e adattatori vari da usare a casa; in questa occasione abbiamo deciso di continuare col nostro Vlog iniziato ieri. Grazie al Vlog riusciremo a mostrarvi qualcosa di meraviglioso soprattutto durante il viaggio verso San Francisco di settimana prossima. 2 minuti circa ad episodio sintetizzeranno varie curiosità dedicate al luogo o ad altro. Ecco il Vlog 2:

 

Finito da RadioShack, era giunto quel momento prezioso della mia vita in cui avrei dovuto provare a mangiare da Taco Bell. Quest’ultimo è uno dei tanti fast food presenti qui (ci sono più fast food che cittadini), con la differenza che vende appunto Tacos, Burritos ed altre varietà tipicamente messicane.
IMG_4682
All’interno è una sorta di McDonald’s senza vermi nel panino o cose del genere e, come moltissimi Fast Food qui, la bevanda te la versi tu.
IMG_4681
Ho preso un nonricordocosa menù ma comunque era davvero molto buono, nonostante sia necessario considerare che, con l’influenza dei bevi tequila, da queste parti è TUTTO piccante: carne piccante, formaggio piccante, latte piccante, pane piccante, carta igienica piccante (quest’ultima non ve la raccomando), olio piccante, salsa piccante, piccante piccante…etc.
IMG_4683
Una volta tornato a casa, ho aiutato Peter con il montaggio di un filmato su dvd per poi gustarmi i complimenti sulla “professionalità” mentre Daniel era fuori ad imbrattarsi con scotch, vernice e quant’altro dato che stava facendo tutto di fretta per poter essere pronto ad andare in città prima di cena. Dopo un breve periodo di “te l’avevo detto che potevi svegliarti prima”, ho deciso di dargli una mano anche perché, fondamentalmente, sono un vero professionista a verniciare, un imbianchino mancato direi.
IMG_4686
Infatti, ho verniciato Daniel perché ho sbagliato mira, poi Daniel si è verniciato da solo, poi io mi sono verniciato il petto. Comunque qualcosa abbiamo verniciato. Voglio dire, il lavoro era “verniciare”, se poi uno non mette il soggetto non è di certo colpa nostra.
IMG_4685
Dopo aver conosciuto il lato “Tarzan” di Daniel, abbiamo finito i vari lavori e ci siamo preparati per andare in città, questa volta non a Blackfoot bensì a Pocatello, che è più grande. In strada Peter mi ha raccontato diversi aneddoti interessanti, come sempre, tra cui l’affascinante storia dell’Oregon Trail.
RDP_2018
Per chi non lo sapesse, l’Oregon Trail era una strada di migrazione/fuga via terra utilizzata tra il 1841 e il 1869 che passava, in parte, proprio dietro le montagne che stavamo fissando in autostrada.
RDP_2023
Siamo andati a Pocatello in quanto Peter ci teneva a mostrarmi Costco, una nota catena di negozi americani in cui puoi trovare praticamente tutto ad un prezzo più basso: vestiti, elettronica, ciccioni, arredamento, poliziotti che mangiano ciambelle, cibo…etc etc. E’ una sorta di Metro all’ennesima potenza ed ovviamente più figo.
RDP_2031
Certo, ora starete pensando “ecco, questo è così fissato con l’America che anche un semplice negozio come la Metro è più figo”, bene, pertanto mi piacerebbe porvi una domanda molto semplice: la nostra Metro ha una cosa del genere?
RDP_2033
Vi presento “Costco Hot Dog“. Stanco di fare la spesa? Affamato? fai una pausa, compra un Hot Dog e una bevanda ILLIMITATA a 1.50$. Bevanda illimitata? Si, avete capito bene, loro vi danno il bicchiere vuoto e voi lo riempite quante volte volete.
IMG_4693
Mentre mi ingozzavo soddisfatto, non ho potuto fare a meno di notare un dettaglio molto importante: alle casse dei supermercati non ci sono barriere di sicurezza che suonano in caso di furto, la gente esce col carrello tranquillamente e poi rientra a pagare, insomma, qui rispettano le regole. Pensate che alcuni prodotti sono esposti poco prima dell’uscita verso il parcheggio, la gente si reca verso lo scaffale, prende il prodotto e torna verso la cassa a pagarlo; in Italia dopo 23 secondi esatti sparirebbe il bancale intero e anche la porta scorrevole se è la giornata giusta.
IMG_4690
Dopo Costo, ci siamo diretti da WinCo, un altro centro commerciale con prezzi particolari aperto 24 ore su 24. Anche qui, ovviamente, fanno le cose in grande: grandi scaffali, grandi reparti, grandi ciccioni, grandi contenitori di tutto, grandi sensi di colpa alla cassa.
IMG_4699
Prima di avvicinarmi pensavo "perché mettono il detersivo nel frigorifero?", poi ho capito che era succo di frutta.
Prima di avvicinarmi pensavo “perché mettono il detersivo nel frigorifero?”, poi ho capito che era succo di frutta.
Dopo l’ennesima spesa (siamo a 4 su 4 ormai) Peter ha voluto mostrarci l’Idaho State University, e qui mi permetto di fare una bella digressione: sia chiaro, era la prima università americana che vedevo, quindi non mi rendevo conto di molte cose, tuttavia, provate a ripetervi più volte la parola “università”  nella testa, ditemi, pensate ad una scuola o ad una città? No perché qui è una vera città.
RDP_2048
Le parole “gigante” “enorme” “gigantissima” ed “enormemente enorme” non sono sufficienti per descriverla: all’interno ci sono migliaia di indirizzi, campi sportivi di tutti i tipi, dormitori (vere e proprie villette a schiera), cinema, sale giochi, biblioteche giganti, musei, fast food, Wi-Fi gratis e negozi. Niente Cheerleaders nemmeno stavolta.
Pensate, l’università ha più di 15.500 studenti e 2.100 dipendenti. Ecco qualche foto con cui potrete rendervi conto (in parte):
Dopo l’università, siamo saliti sopra ad un piccolo monte nei paraggi che ci ha permesso di osservare meglio la città dall’alto (come vedete nelle foto precedenti della Gallery) e scattare qualche bella foto ricordo (chiamiamola anche “foto profilo figa”):
RDP_2095
RDP_2096
Dopo le nuove foto profilo, ci siamo fermati a far benzina, ed io, ovviamente, ho scattato qualche foto per raccontarvi un paio di curiosità.
1) Dalla foto qui sotto potete vedere il prezzo della benzina, aspetto a spiegarvela bene, sappiate solo che, una volta capito il prezzo reale, farete le valigie per venire a vivere qui.
IMG_4695
Prendiamo in considerazione il prezzo della Unleaded (senza piombo), che è pari a 3.53$ al gallone.
“Gallone? Ma la mia macchina ha i cavalli, non i galli!”
Anyway, un Gallone sono circa 4 litri, pertanto, senza usare la calcolatrice (vi vedo, attenti), è semplice capire che un litro costa meno di un dollaro, e, giusto per specificare, 1$ = 0,78€. Ora ditemi, quanti secoli fa pagavamo meno di 0,78€ (1510 lire per i lettori più Vintage) per un litro di benzina?
2) Ad ogni benzinaio trovate sempre un accessorio per lavare i vetri della vostra auto GRATUITAMENTE:
IMG_4696
Una volta tornati alla macchina, ci siamo recati in un posto all’apparenza maledetto: il Casinò di Fort Hall.
RDP_2101
Prima di entrare pensavo “tieniti stretto le mutande, non puoi dargli anche quelle”, pertanto non volevo giocare, tuttavia Daniel mi ha detto che siamo passati solo per fare un giro e per scroccare delle bevande gratis. Ricordate il distributore da Taco Bell & Costco? E’ lo stesso, con la differenza che qui è TUTTO GRATIS, bevi quello che vuoi per quanto vuoi GRATIS, i mean FREE. Pensate, anche scottarsi la lingua con un goccio di caffè che non volevi nemmeno bere non è così doloroso, insomma, mi sono ustionato GRATUITAMENTE, pazzesco!
Nella mia testa volteggiavano pensieri come “gioca”, “dai, non farlo”, “coraggio, spendi un sacco di soldi in cavolate, che sarà mai un dollaro?, “e se poi te ne penti?” (quest’ultima frase me l’ha detta Maccio Capatonda in persona), tuttavia, vedendo Peter giocare ad una slot del Padrino (con tanto di doppiaggio italiano, CAPISC??), mi sono abbandonato al fatto che un dollaro, nel mio primo casinò americano, avrei anche potuto giocarlo. Questa decisione è stata l’inizio della fine.
Con un dollaro ne ho vinti 8.20. Daniel mi guardava male in quanto lui era molto contrario al fatto di giocare, secondo lui è una perdita di tempo e non esiste la fortuna del principiante, se vinci è perché il computer ha deciso così.
IMG_4703
Come dargli torto. Tuttavia, il ticket da 8.20 dollari l’ho rigiocato perchè volevo restare con 8$ tondi, ma con quei 20 centesimi ne ho vinti 12.00, e Daniel iniziava ad insultarmi.
IMG_4706
Di quei 12 ho deciso di giocarne due, dividendoli a loro volta in due pezzi da uno. Con la prima giocata ho vinto 16$, Daniel è passato da “non giocherò mai, tanto non puoi vincere sempre” a “che sarà mai un dollaro?”.
IMG_4707
Smetto di giocare per un attimo e osservo Daniel che infila il dollaro nella macchinetta con la stessa faccia di un bimbo che sa che sta facendo qualcosa di cui si pentirà e, pertanto, la maestra o la mamma lo sculacceranno.
Diciamo che nessuno l’ha sculacciato se non la sfiga. Non ho mai visto perdere un dollaro così rapidamente, e pensate, era la prima volta che vedevo un dollaro perso alle macchinette.
Avevo ancora in tasca uno dei due dollari che ho deciso di tenere da parte dai 12 di prima, era arrivato il momento di giocarli. Ho scelto la macchinetta che mi spirava di più, “Airline qualcosa”. Inserito il dollaro, la macchinetta impazzisce e, al posto delle solite caselline che scorrono, sono comparsi dei sedili di un aereo con scritto “Bonus” ovunque; ogni sedile su cui premevo, vincevo sempre più bonus. Alla fine, la vincita totale era pari a 10$, mentre Daniel mi guardava con lo stesso sguardo di una persona che guarda un mobile dopo averci sbattuto contro il mignolo del piede e Peter che esclamava “Mamma Mia” con un accento così perfetto che l’ho scambiato per Super Mario.
IMG_4708
Daniel mi odiava, Peter mi fissava incredulo, io ridevo, Daniel mi insultava, io ridevo, i poliziotti mangiavano le ciambelle, Peter gridava “Mamma Mia”, io ridevo.
In sostanza, con tre dollari ne ho vinti 38, guadagnandone effettivamente 35. Non sarà una grandissima cifra, però sono uscito dal mio primo Casinò Americano (e Daniel spera sia l’ultimo) a testa alta.
Domani sarà un gran giorno: dovremo preparare tutto l’occorrente per il weekend a Yellowstone (si, andiamo a trovare Yoghi e Bubu) e poi di sera saremo al Pow Wow festival, una festa indiana davvero molto caratteristica.

Stay Tuned!